Le trovate un po’ dappertutto, in pianura, al mare come in montagna, ovunque ci siano piante: nei boschi, ma anche nei parchi e nei giardini o per le strade, a patto che siano alberate. È infatti sulle piante – soprattutto sulle conifere – che la processionaria dimora, costruendo i nidi di svernamento delle larve, che si trasformeranno poi in farfalle. Ci si accorge infatti della loro presenza soprattutto d’inverno, quando i vistosi nidi biancastri spiccano, tipicamente sulla parte più soleggiate delle chiome.
È durante il loro stadio di vita larvale che le processionarie sono pericolose per l’uomo: i lunghi peli di cui l’intero corpo delle larve è provvisto sono infatti estremamente urticanti, in grado addirittura di provocare shock anafilattico nei soggetti predisposti. Tuttavia sono pericolose anche per le piante, che alla lunga vengono indebolite dalle loro presenza.
La soluzioni che Indaco propone si basano sul trattamento delle piante che ospitano i nidi e sono da preventivare nel periodo autunnale o nel primo inverno.